La Rubrica del Presidente - In fondo..siamo italiani del mondo

Si è conclusa ieri l’avventura in Sud-Africa della Nazionale di calcio, guidata da Marcello Lippi.

Il CT ha ammesso di aver compiuto errori di valutazione sui vari aspetti riguardanti l’organizzazione di una squadra calcistica. Non sono qui oggi a rivendicare il risultato ottenuto, in quanto penso come individuo, di avere la mia buona dose di colpe e difetti.

L’Italia ha perso nel Mondo, l’Italia sportiva ha fallito: aggrediamo e condanniamo al patibolo l’allenatore; pare questa la voce sulla bocca di ogni italiano, all’indomani della dipartita dal Sud-Africa.

“Marcello bandito per sempre”, “Lippi tornatene a casa e vai a pescare”, “Lippi al rogo”; queste sono solo alcune esclamazioni che rieccheggiano sui siti web ed in tv. Commenti e critiche che espirimono rabbia e odio per una persona, che ha scelto come lavoro, di insegnare ad altri un po’ di se’, un po’ di esperienza personale, al nobile fine di conquistare la vetta del mondo sportivo.
Per questi motivi resto atterrito e negativamente stupito alla vista degli striscioni anti allenatore, e dalle critiche pensati, provenienti da persone della tv che, a mio avviso, non hanno mai preso a calci un pallone. Persone che anch’esse lavorano, anch’esse commettono errori, ma che per loro fortuna, non sono e non saranno mai sotto i riflettori. Probabilmente il loro operato, non verrà mai sventolato nei cinque continenti come quello di Lippi, e probabilmente i loro errori hanno provocato molti più danni rispetto ad una sconfitta calcistica.
Mi balza alla mente il danno ambientale provocato dalla fuoriuscita di petrolio nel mare della Louisiana; vorrei sapere quanti di noi hanno seriamente preso in considerazione questo fatto, o quanti di noi si son preoccupati di esprimere una critica riguardo ai dodici ragazzi morti proprio ieri, sui binari di Barcellona.

L’attenzione italiana è solo sulla nazionale e sul suo ex allenatore fallimentare.

Mi domando se mai un giorno, la consapevolezza pubblica verrà spostata sui fatti di marcata importanza e che realmente danneggiano l’Italia e il Mondo; mi chiedo se le stesse persone che hanno espresso odio e rabbia per il CT, esprimono rammarico per i fatti catastrofici che ogni giorno accadono nel resto del pianeta. Per ora, solo una partita di calcio ha smosso l’opinione pubblica ed ha creato turbolenza, tanto da inveire in ogni modo e con cogni mezzo, contro uno ed un solo individuo, che come lavoro, allena la nazionale: un mestiere come un’altro.
Possedessi certi poteri, farei accavallare gli eventi passati e futuri e metterei a confronto la giornata di ieri con gli avvenimenti dell’11 Settembre, o lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Mi piacerebbe capire ed osservare le reazioni e le mutazioni dell’opinione pubblica. Vorrei capire quale avvenimento produce scompiglio tra la gente. Ricordo che per l’11 Settembre, il mondo si era fermato per poche ore: ieri l’Italia si è fermata per 90 minuti ed è scoppiato l’inferno.

In fondo...siamo italiani del mondo!

Poche, piccole riflessioni , nel day after the Italia’s departure.